Intolleranze alimentari: cosa sono - come riconoscerle

Cefalea, sonnolenza, ansia, stipsi, gonfiori, infezioni, colite, tensioni emotive, nausea, ciclo mestruale irregolare, asma, ma anche sinusite, riniti, raffreddore ricorrente e... molto altro... Spesso, dietro questi sintomi o fastidiosi disturbi, si nasconde una cattiva igiene alimentare o, peggio ancora, una intolleranza! 

Capita a volte, pur senza essere affetti da una malattia precisa, di soffrire di disturbi ricorrenti e persistenti di cui non si riesce a venire a capo: gonfiori, capogiri, cefalea, stanchezza cronica, dermatiti o improvvisi cambiamenti di peso, ma anche astenia, insonnia, forme lievi di depressione.
La causa potrebbe essere un’ intolleranza alimentare, fenomeno che negli ultimi anni si è ingigantito in maniera esponenziale: studi europei stimano una percentuale di incidenza delle intolleranze vicina al 15% nei bambini e superiore al 10% negli adulti.

È l’intestino che si ribella ai cibi “sbagliati”!



Le persone affette da intolleranze accusano disturbi per anni, provano ogni tipo di cura, senza sospettare che tutto può dipendere da un certo alimento non gradito al loro metabolismo.

L’ intolleranza può essere dunque il sintomo di una reazione dell'organismo a cibi comuni, insospettabili, ma che costituiscono uno stimolo tossico capace di dare luogo a numerosi problemi. Quando questi cibi sono assunti a lungo e in quantità elevate, creano un accumulo di sostanze sgradite che danno luogo ai vari disturbi. L’organo coinvolto in questo processo è in primo luogo l’intestino, che recepisce alcuni cibi come “tossici”, coinvolge il sistema immunitario e scatena le reazioni infiammatorie.


Innanzitutto è importante distinguere fra allergie e intolleranze

Le allergie sono la risposta del sangue a una sostanza estranea e irritante (detta allergene presente in pollini, profumi, polveri, vaccini, ma anche in alcuni cibi, come latte, uova, crostacei e molluschi, frutti di bosco, pomodori, banane, kiwi ecc.), che provoca la reazione improvvisa e acuta dell’organismo (in particolare del sangue). Tale reazione è scatenata dalla presenza nel sangue di speciali anticorpi, le IgE: se questi anticorpi entrano in contatto con gli allergeni, possono provocare manifestazioni fisiche immediate e violente.

I sintomi: si manifestano in modo aggressivo e sono di tipo cutaneo e/o respiratorio.

Le intolleranze sono la reazione dell’intestino a certi cibi. Una reazione lenta, subdola e progressiva dell’intestino che non tollera l’ingestione massiccia di certi cibi, come ad esempio il grano, i latticini, le uova, ecc. A differenza delle allergie, le intolleranze hanno una progressione graduale associata alla quantità dell’alimento che viene ingerita.

I sintomi non si manifestano subito dopo l’ingestione del cibo ma possono affiorare col tempo e sono soprattutto gastrointestinali, dermatologici o respiratori.

La diagnosi: si effettua con esami specifici, come il Dria Test e il Vega Test. Molto utile è la dieta di eliminazione: evidenzia se i sintomi si attenuano togliendo il cibo sospetto.

Di seguito ti diamo la possibilità di valutare, con ragionevole approssimazione se sei a rischio. Annota i tuoi sintomi e confrontali con quelli più comuni delle intolleranze alimentari. Se ne hai più di 5, potresti essere un soggetto a rischio.



Sintomi organici
  • Afte
  • Artrite
  • Asma
  • Cefalea
  • Coliche
  • Diarrea
  • Dolori muscolari
  • Dimagrimento o ingrassamento eccessivi e improvvisi
  • Gas intestinali
  • Intestino irritabile
  • Nausea e vomito
  • Sinusite
  • Stipsi

Sintomi epidermici
  • Acne
  • Cellulite
  • Eczema
  • Dermatite atopica
  • Orticaria
  • Ritenzione

Sintomi psicosomatici
  • Ansia
  • Depressione
  • Disturbi del sonno
  • Sindrome premestruale
  • Stanchezza cronica

Le intolleranze nascono quasi sempre, dal consumo eccessivo di cibi che piacciono a tal punto da non poterne fare a meno, e verso i quali si è sviluppata una vera e propria dipendenza psicofisica. Perciò in tali casi, come primo rimedio è opportuno evitare di mangiare gli stessi cibi tutti i giorni, e fare attenzione a quelli che piacciono troppo. Ricordiamo inoltre che qualsiasi alimento, consumato spesso e in dosi massicce, può risultare intollerato, soprattutto dopo un periodo di stress o una malattia, situazioni che affaticano sia l’intestino che le difese immunitarie.

Grano
Le cause - Essere intolleranti al grano (o frumento) non significa essere celiaci, cioè intolleranti al glutine (la proteina contenuta nel grano). Le persone intolleranti al grano soffrono non a causa del glutine, ma perché sono intolleranti a tutte le componenti di questo cereale.

I sintomi - Gonfiore addominale, disturbi gastrici, difficoltà digestive; a volte, eruzioni cutanee, improvvise variazioni di peso, ritenzione.

I cibi a rischio - Pane e prodotti da forno, corn flakes, pizza, carne e verdure impanate, dolci, birra, whisky e gin.

Latte e latticini
Le cause - L’ intolleranza al latte e ai latticini può essere di due tipi: al lattosio, quando cioè l’intestino è incapace di assorbire questo zucchero complesso che si trova nel latte, o alle proteine del latte, tipica dei bambini.

I sintomi - Dolori addominali, gonfiore, meteorismo e colite. In rari casi si notano perdita di peso e malassorbimento.

Gli alimenti no - Latte vaccino, latte di capra o di pecora, di bufala, latticini freschi, gelati, panna e tutti i dolci, i biscotti, le zuppe, le creme e le salse contenenti latte.

Lieviti
Le cause - I lieviti di birra o di pane usati per consentire ai prodotti a base di farina di "gonfiare" e di diventare soffici spesso vengono mal assorbiti dall’intestino, che tende a gonfiarsi, a non metabolizzare i principi nutritivi e ad evacuare in modo irregolare.

I sintomi - Disturbi gastrointestinali e eruzioni cutanee.

I cibi da evitare - Pane, pasta da pane, pizza, brioches, pasticcini, torte, birra, sidro, ma anche formaggi fermentati, panna acida, salsa di soia, funghi, integratori a base di lievito.

Uova
Le cause - L’ intolleranza alle uova può essere scatenata dall’albume o dal tuorlo (e questo può essere verificato con i test alimentari sulle parti separate) o anche dall’uovo intero.

I sintomi - Crampi, gonfiori, disturbi digestivi, spesso accompagnati da eczemi, dermatiti, afte, acne e - talvolta - anche da disturbi respiratori.

Cosa non mangiare - Tutti i cibi preparati con le uova: maionese, pasta all’uovo, ravioli, prodotti precotti o piatti pronti che contengono impanature, torte, gelati, budini, creme industriali.

Frutta secca e soia
Le cause - Anche le noci, le nocciole, le arachidi, i semi oleosi e la soia possono rilasciare a livello intestinale sostanze che col tempo irritano la mucosa digestiva e provocano fenomeni di malassorbimento e la secrezione di una sostanza irritante, l’istamina.

I sintomi - Cattiva digestione, fermentazione intestinale, dermatiti.

Devi rinunciare a -  Noci, nocciole, arachidi, mandorle, anacardi e tutti i prodotti industriali che contengono gli oli estratti da questi cibi. La soia compare come ingrediente in molti alimenti, come gelati e yogurt di soia, tofu, hamburger vegetariani e cioccolata.